Giorgio Ramella: CV
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Giorgio Ramella (Torino, 1939) è un pittore e incisore italiano, figura rilevante nel panorama artistico del secondo Novecento. Dopo la maturità classica, si formò all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove fu allievo di Enrico Paulucci per la pittura e di Mario Calandri per le tecniche incisorie.
Esordì negli anni Sessanta con una mostra collettiva alla Galleria La Bussola di Torino, dove ha esposto insieme a Ruggeri, Saroni, Soffiantino e Gastini e dove, nel 1964, tenne la sua prima personale. Le sue opere iniziali, riunite sotto il titolo “Incidenti”, si caratterizzavano per una tensione formale e materica: strutture deformate, metalli, ombre, in un contesto espressivo drammatico e rigoroso.
Negli anni successivi, Ramella intraprese una ricerca più astratta, legata agli effetti della luce, per poi tornare negli anni Ottanta a una figurazione carica di tensione simbolica e cromatica. Una delle sue opere più importanti di questo periodo è la grande Crocifissione del 1994, oggi nelle collezioni della GAM di Torino. Un viaggio a New York lo portò a confrontarsi con i graffiti urbani, che influenzarono una nuova fase ispirata ai linguaggi primitivi e rupestri, con superfici materiche e segni evocativi. La sua opera ha sempre cercato un equilibrio tra rigore compositivo, emozione e stratificazione storica.
Ramella si formò e lavorò in un ambiente artistico vivace e complesso, influenzato da correnti internazionali ma anche fortemente legato alla tradizione torinese dell’incisione e della sperimentazione formale. La Torino degli anni Sessanta e Settanta era attraversata da fermenti intellettuali che andavano dall’arte povera alla nuova figurazione, in un dialogo costante tra memoria e innovazione. In questo scenario, Ramella mantenne una posizione autonoma: vicino alle ricerche contemporanee ma mai pienamente allineato, capace di costruire un linguaggio personale che rifletteva tanto le tensioni del presente quanto un’esigenza interiore di senso e di forma. Ha esposto in prestigiose sedi italiane e internazionali, tra cui la Quadriennale di Roma, la Biennale dell’Incisione a Venezia, il Castello di Rivoli, il Museo d’Arte Moderna di San Paolo del Brasile e il Complesso del Vittoriano a Roma. Oltre alla pittura, Ramella ha realizzato opere murali, tra cui una nel 2003 per il MAU – Museo d'Arte Urbana di Torino. Nel 2017 due sue opere furono incluse nella mostra sulla Pop Art italiana alla GAM di Torino.
Attualmente, vive e lavora a Torino, continuando la sua attività artistica con rinnovato vigore creativo.
Giovanni Anselmo: CV
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Giovanni Anselmo (1934, Borgofranco, Ivrea – 2023, Torino) è uno degli artisti leggendari, emerse nel gruppo dell'Arte Povera nella seconda metà degli anni Sessanta, impegnato in una ricerca volta ad evidenziare il costante dialogo tra il visibile e l’invisibile. “La maggior parte della realtà è invisibile e le cose visibili ci danno la possibilità di dedurre l'invisibile” ha affermato l'artista. I suoi materiali visibili sono elementi naturali e prodotti industriali, spesso apparentemente modesti – proiettori di luce, aghi magnetici, pietre di granito, fotografie, terra e porzioni di blu oltremare – mentre i materiali invisibili includono campi magnetici, forza gravitazionale e lo spazio circostante in cui ci troviamo. Nel 1967 partecipa alla mostra collettiva “Arte Povera –Im Spazio” alla Galleria La Bertesca, a Genova. La sua prima mostra personale è del 1968 alla Galleria Sperone di Torino. Nello stesso anno partecipa a “Prospect '68”, Dusseldorf e “9 at Leo Castelli”, New York. Nel 1972 espone a Documenta 5, Kassel. Una mostra retrospettiva del suo lavoro si è tenuta al Centro Galego de Arte Contemporanea, Santiago de Compostela (1995) e al Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain, Nizza (1996). Nel 2004 espone al Museum Kurhaus, Kleve e nel 2015 a Saint-Étienne al Musée d’Art Moderne et Contemporain. Nel 2016 al Castello di Rivoli, Torino e nel 2019 all'Accademia Nazionale San Luca di Roma. Nel 2024 la mostra itinerante “Giovanni Anselmo. Beyond the Horizon”, al Museo Guggenheim di Bilbao e al MAXXI di Roma, ha rappresentato un omaggio all'artista dopo la sua scomparsa.
Sergio Ragalzi: CV
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SERGIO RAGALZI (Torino, 1951 – 2024). Esordisce sulla scena contemporanea dell’arte italiana all’inizio degli anni Ottanta, con mostre personali e collettive tra cui quelle presso la Galleria L’Attico di Roma, con la quale avrà nel corso degli anni un rapporto privilegiato. Nel 1985 partecipa alla mostra “Anniottanta” alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nello stesso anno, oltre ad essere invitato al Museo de Arte di San Paolo in Brasile, sarà presente con alcune opere al Centre National d’Art Contemporain di Nizza in occasione della mostra “L’Italie Aujour’dui”, a cura di A.B. Oliva, Maurizio Calvesi, Antonio Del Guercio e Filiberto Menna. Nel 1986 partecipa alla mostra itinerante tra Francoforte, Hannover e Vienna, dal titolo “Aspekte der italienischen Kunst 1960 – 1985”, curata da Renato Barilli. Dieci anni dopo, partecipa alla XII Quadriennale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Nel 1997 vince il Premio della Camera dei Deputati che per l’occasione ne acquisisce un’opera. Nel 2001 le sue sculture vengono esposte alla mostra “La scultura italiana del XX secolo, Italia in Giappone 2001 – 2002” nei tre musei d’arte moderna giapponesi di Ibaraki, Yokoama e Kagoshima. Nel 2007 viene organizzata una sua mostra antologica negli spazi della fabbrica Pagliero a Castellamonte. Nel 2010, l‘installazione Genetica 2093 è presentata presso gli spazi dell‘Auditorium di Roma, al SuperstudioPiù a Milano, presso la Lucas Carrieri Art Gallery di Berlino in occasione della sesta Biennale d’arte di Berlino, quindi a Torino in via Palazzo di Città e presso il Castello di Rivara. La stessa installazione è stata presentata a Roma, al MACRO. Dal 2010 numerose sono state le esposizioni nelle gallerie private e istituzioni pubbliche sia in Italia che all’estero.
GABRIELE TUROLA: Mostre collettive
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1986 OfficinOttanta – Una situazione ferrarese, Castello Estense, Ferrara
1987 Per Schifanoja , Castello Estense, Ferrara
1987 Come fossi una bambola, Palazzo Gulinelli, Portomaggiore, Ferrara
1989 Pinocchio. La scena, lo schermo, il libro, Palazzo Massari, Ferrara
1989 Sogni d’oro – Quindici artisti per Salvador Dalì, Rocca Possente, Stellata, Ferrara
1989 Per Isabella, Rocca Possente, Stellata
1989 Per Isabella, Casa di Stella dell’Assassino, Ferrara
1990 Per Isabella, Palazzo Ducale, Mantova
1991 I sogni nel cassetto, Casa dell’Ariosto, Ferrara
1994 Scuola Rudolf Steiner, Milano
1994 Galleria Bonzano, Milano
1996 Le sorelle Grimm, Galleria Art Directors, Milano
1997 Portofranco, Living Art Gallery, Milano; Portofranco, Galleria Alter, Torino
1998 Candele senza vento, Fabbrica Eos, Milano
1999 Galleria Ciovasso, Milano
1999 Galleria Victor Saavedra, Barcellona; Galleria Col, Tokyo; Galleria Col, Osaka; Galleria Betta Frigeri, Sassuolo, Modena; Galleria Centro Steccata, Parma
2001 Galleria Studio Ippolito Simonis, Parigi
2001 Lisa Ponti, Enzo Forese, Gabriele Turola, Galleria Franco Toselli, Milano
2002 Col Sale, Galleria in Arco, Torino
2002 A tutto tondo, Museo della Permanente, Milano
2004 Cacao. L’arte comunica il cioccolato, Gli Antichi Chiostri, Torino
2005 Affinités, Le pavé dans la mare, Besançon(F)
2005 Il mondo di Lisa Ponti, Palazzo delle Stelline, Milano
2011 Saluzzo Arte, Fondazione Amleto Bertoni, Antiche Scuderie, Saluzzo
2018 Soft Revolution. Franco Toselli e gli artisti di Portofranco, Triennale, Palazzo dell’Arte, Milano
2022 Antologia, Biasutti & Biasutti, Torino